La rivoluzione francese insegna, al re si è sostituito, prima il direttorio, che era facile alla lama della ghigliottina, e poi l'impero di Napoleone, che continuava la dittatura malgrado la sua genialità, lui era la novità prima di lui non era mai avvenuto un simile tipo di regime, dopo di lui tutti i dittatori hanno preso e rimodernato la sua idea.
Ma è l'esasperazione a portare un popolo contro il suo capo, è la fame la voglia di cambiamento che fa alzare le mani di un popolo Com'è pensabile che la gente resti sottomessa per sempre a un dittatore che anche se si proclama padre della patria è un padre che affama i suoi figli, che accaparra le ricchezze e affama il popolo. Com'è possibile che uno stato di pochi milioni di persone quant'è il Bahrain ci siano alcune centinaia di super ricchi e il resto della popolazione muore di fame, quando i soldi sono stati fatti con il petrolio che sta sotto la terra calpestata da tuto il popolo, quando tutti dovrebbero benificiare della ricchezza che ha portato il liquido nero. Invece la casa regnante se ne guarda bene, hanno i bagni rivestiri d'oro, ma appena pochi metri fuori dalla reggia ci sono i medicanti... possibile.
É anche la voglia di poter vivere in un modo diverso, guardando al mondo occidentale, il nostro modo di vivere, i loro sogni, sono i nostri sogni dati dalle nostre televisioni, vogliono vivere come neppure noi viviamo, vogliono avere quello che nemmeno noi abbiamo, vogliono un mondo che gli abbiamo raccontato, e che raccontano loro chi è venuto da noi, dove 'è ricchezza e democrazia... ma da noi c'è davvero più democrazia?
Ma alla fine questi popoli stanno scrivendo la storia, che tutto cambi o che cambi solo la persona che li affama, alla fine hanno fatto il cambiamento, hanno girato pagina sulla storia vecchia e hanno cominciato a scrivere una nuova pagina per le loro nazioni. Se riusciranno a seguire la strada giusta, se riusciranno a dare democrazia e giustizia forse entro pochi anni si ritroveranno ad avere un mondo in competizione con il nostro, così anche noi dovremo metterci in discussione, se possibile in modo meno cruento.
Tutta questa discussione mi riporta ad un altro pensiero, questo cambiamento può essere iscritto a quella serie di movimenti che secondo me culmineranno con il 2012 (la fine di un'era), non per forza la fine del mondo, ma la fine del mondo per come l'abbiamo conosciuto fino ad oggi. Sì sono morte delle persone e ne continuearanno a morire, ma spero sempre meno. Anche il mondo occidentale dovrà ridimensionarsi, forse meno di quello che si pensa, dovrà di più pensare alla popolazione nemo ai soldi, più a come risolvere i problemi dell'energia, meno giochi in borsa più distribuzione della ricchezza ai meno abbienti, probabilmente il lavoro non sarà più di ora, anzi forse ce ne sarà ancora meno, ma ce ne sarà per tutti, magari a turno, ma tutti con la certezza di poter disporre di quanto serve per vivere. Non più capitalismo e stupido assistenzialismo, ma grande potere d'acquisto degli stipendi, dovuto alla certezza del futuro. Pura utopia? Chi lo sa?
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