domenica 27 febbraio 2011

Islam: Cosa sta cambiando

Il mondo islamico sta andando sempre più a fuoco, i dittatori di oggi domani non ci saranno più, il loro popolo ha detto no ai soprusi, ha detto no alle persecuzioni, ha detto no alla fame, ha detto no alla loro ricchezza.


Perché in stati come Tunisia, Egitto, Algeria, Yemen, Bahrain, Libia, e poi altri che potrebbero seguire, stanno attraversando un così drastico cambiamento. Cosa vuol dire ai fini dell'equilibrio socio-politico un simile cambiamento. Cosa sta succedend in questi paesi
In stati dove le condizioni del popolo sono precarie, dove lo sfruttamento è la regola arriva il momento in cui avviene la spaccatura, il cambiamento, quando il popolo dice no a chi lo governa. Ma cosa significa quando in cinque o sei stati dittatoriali, nella stessa area del mondo, con la stessa religione, con le stesse ambizioni di sottomettere il proprio popolo da parte del dittatore, che usa violenza nei confronti della popolazione, che ruba al suo popolo trasferendo ingenti capitali all'estero o tenendoli nascosti in qualche sua residenza, il popolo decide che questa sistuazione deve finre? Questo lascia pensare che dietro questi avvenimenti ci sia un disegno ben preciso. Quale potrebbe essere questo disegno?

La prima cosa alla quale ho pensato: al pan-islamismo integralista di tipo al-qaida, un movimento diventato tanto grande e forte da sfidare gli stessi dittatori che sono ormai destinati a lasciare il passo (guarda caso sia ben-ali che mubarak – già malato prima - sono entrambi in ospedale dicono in fin di vita). La spinta islamica al cambiamento per portare il nuovo ordine religioso nella regione, tipo quello che è successo nel 1979 in Iran.

Un disegno non molto chiaro di destabilizzare la regione da parte del mossad e della CIA (direi che sarebbe la più grande follia soprattutto da parte degli israeliani), il perbenismo di Obama è solo una facciata che nasconde una sete di controllo del mondo medio-orientale? il petrolio è sempre importante, soprattutto ora che bisogna fare i conti con prezzi sempre più alti, comunque un'operazione condotta dalle sette sorelle che nel campo hanno tanti interessi.

É pensabile che i popoli di varie nazioni si sveglino una mattina e decidano insieme di avere voglia di democrazia e decidano di rivoltarsi ai propri governanti. Perché no, popoli esasperati, vedono il loro vicino fratello musulmano che ci ha provato con buoni risultati (grazie a internet e ai social network), ci prova anche lui. Ma secondo me una cosa non torna, in genere non sono i popoli che fanno la rivoluzione, i popoli muoiono per la rivoluzione, chi dirige i fili non muore in piazza, viene fuori dopo quando il terreno è pronto, e spesso è un nuovo dittatore.

La rivoluzione francese insegna, al re si è sostituito, prima il direttorio, che era facile alla lama della ghigliottina, e poi l'impero di Napoleone, che continuava la dittatura malgrado la sua genialità, lui era la novità prima di lui non era mai avvenuto un simile tipo di regime, dopo di lui tutti i dittatori hanno preso e rimodernato la sua idea.


Ma è l'esasperazione a portare un popolo contro il suo capo, è la fame la voglia di cambiamento che fa alzare le mani di un popolo Com'è pensabile che la gente resti sottomessa per sempre a un dittatore che anche se si proclama padre della patria è un padre che affama i suoi figli, che accaparra le ricchezze e affama il popolo. Com'è possibile che uno stato di pochi milioni di persone quant'è il Bahrain ci siano alcune centinaia di super ricchi e il resto della popolazione muore di fame, quando i soldi sono stati fatti con il petrolio che sta sotto la terra calpestata da tuto il popolo, quando tutti dovrebbero benificiare della ricchezza che ha portato il liquido nero. Invece la casa regnante se ne guarda bene, hanno i bagni rivestiri d'oro, ma appena pochi metri fuori dalla reggia ci sono i medicanti... possibile.

É anche la voglia di poter vivere in un modo diverso, guardando al mondo occidentale, il nostro modo di vivere, i loro sogni, sono i nostri sogni dati dalle nostre televisioni, vogliono vivere come neppure noi viviamo, vogliono avere quello che nemmeno noi abbiamo, vogliono un mondo che gli abbiamo raccontato, e che raccontano loro chi è venuto da noi, dove 'è ricchezza e democrazia... ma da noi c'è davvero più democrazia?

Ma alla fine questi popoli stanno scrivendo la storia, che tutto cambi o che cambi solo la persona che li affama, alla fine hanno fatto il cambiamento, hanno girato pagina sulla storia vecchia e hanno cominciato a scrivere una nuova pagina per le loro nazioni. Se riusciranno a seguire la strada giusta, se riusciranno a dare democrazia e giustizia forse entro pochi anni si ritroveranno ad avere un mondo in competizione con il nostro, così anche noi dovremo metterci in discussione, se possibile in modo meno cruento.


Tutta questa discussione mi riporta ad un altro pensiero, questo cambiamento può essere iscritto a quella serie di movimenti che secondo me culmineranno con il 2012 (la fine di un'era), non per forza la fine del mondo, ma la fine del mondo per come l'abbiamo conosciuto fino ad oggi. Sì sono morte delle persone e ne continuearanno a morire, ma spero sempre meno. Anche il mondo occidentale dovrà ridimensionarsi, forse meno di quello che si pensa, dovrà di più pensare alla popolazione nemo ai soldi, più a come risolvere i problemi dell'energia, meno giochi in borsa più distribuzione della ricchezza ai meno abbienti, probabilmente il lavoro non sarà più di ora, anzi forse ce ne sarà ancora meno, ma ce ne sarà per tutti, magari a turno, ma tutti con la certezza di poter disporre di quanto serve per vivere. Non più capitalismo e stupido assistenzialismo, ma grande potere d'acquisto degli stipendi, dovuto alla certezza del futuro. Pura utopia? Chi lo sa?

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