martedì 7 aprile 2009

terremoto in Abruzzo distrutta L'Aquila e paesi attorno

Per ora sono 180 le vittime accertate del terremoto di ieri notte a L'Aquila, alcune migliaia i feriti, qualche centinaio i gravi. 70.000 gli sfollati, paesi come Onna con poco più di cento abitanti, decimati, il paese raso al suolo dalla forza della Natura.
La città non se la cava certo meglio, oltre ai morti ai feriti, decine di migliaia sono i senza tetto, palazzine crollate, anche alcune fatte di cemento armato e dichiarate antisismiche, monumenti, chiese palazzi distrutti, da un terremoto che dicono non particolarmente violento.
C'è chi dice che si il terremoto era previsto, forse è stata una fortuna, perché la protezione civile era già allertata anche per il susseguirsi di scosse nei giorni scorsi.
Anche questa mattina c'è stata una forte scossa, poco di sotto di quella dell'altra notte, gli abitanti sfollati sono chi in tende, chi nelle proprie auto, chi allo stadio, le autorità sconsigliano e a ragione di non tornare nelle proprie cas, e anche se a prima vista sembrano abitabili, dovranno prima fare i sopralluoghi.
Visite delle autorità, ma c'è una voce, la voce del Sindaco dell'Aquila, una voce che lascia trasparire sia la vicinanza con i propri cittadini, ma anche la stanchezza dell'ineluttabile, l'impotenza di fronte ad un evento così catastrofico che ha colpito così tanta gente, e lui stesso.

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