mercoledì 15 aprile 2009

sempre più solare è possibile

(da il corriere della sera; veneto)

il boom dell'energia alternativa

Veneto, esplosione solare. Impianti in crescita del 700 %

Fotovoltaico, un anno di corsa «Ma dal 2010 inizierà la selezione»

VENEZIA — «Si potrebbe parlare del Nord Est come di un distretto delle energie rin­novabili ». L’espressione è di Sara Quotti, direttrice di Sola­rexpo, evento internazionale del settore in programma alla Fiera di Verona dal 7 al 9 mag­gio. Una decima edizione che vede circa mille marchi rappre­sentati da 800 espositori, con­tro i 600 dello scorso anno. Numeri che cita quasi con incredulità pensando agli esordi quando, nel 2000, l’esperienza prese timi­damente il via con un pugno di aziende per lo più straniere che di­sponevano i loro pro­dotti per una sola gior­nata nel parco della birreria di Pedavena, nel Bellu­nese. «Sembra passata davve­ro un’epoca – aggiunge Quotti – non tanto per l’esiguità dei primi pionieri ma soprattutto per il fatto che allora, e per vari anni successivi, Solarexpo fu un appuntamento sostanzial­mente per professionisti. Ades­so, invece, la cultura dell’ener­gia rinnovabile è diventata molto più diffusa e al salone entrano visitatori di tutti i ti­pi ».

Non è un caso se, oggi, si parla di green economy come svolta del futuro in tutto il mondo occidentale. Ma oggi il merito di tanto successo in Ita­lia è attribuibile agli aiuti stata­li. «È innegabile, c’è l’impulso degli incentivi noti come “conto energia” che hanno por­tato pure la nostra regione a riempirsi di pannelli per il foto­voltaico e per il solare termico, con impianti sempre più nu­merosi e di dimensioni mag­giori ». Rimanendo solo nel campo dell’energia elettrica generata dal sole, basta osservare che fra il 2007 ed il 2008 le installa­zioni a pannelli al silicio sono passate da 392 a 2.201 (un in­cremento di quasi il 570%) e oggi, al 31 marzo 2009, sono già arrivate a quota 2.731 (quindi, +700% in quindici me­si). Ma è cambiata anche la po­tenza degli impianti, per con­venzione suddivisi in piccoli (meno di 3 kilowatt) medi (da 3 a 20 kw) e grandi (oltre i 20 kw). Se alla fine del 2007 era­no i primi due segmenti a fare la parte del leone e la potenza media per impianto non anda­va oltre i 4 kilowatt, oggi il par­co fotovoltaico regionale è in grado di mettere in rete poten­ze complessive per quasi 24.500 kw, e questo significa che la media sfiora i 9 kw per stazione.


Insomma, nonostante la cri­si economica le singole fami­glie hanno continuato a creder­ci, ma a spingere ultimamente sono stati soprattutto i grossi consumatori, intendendo per questi non gli insediamenti in­dustriali energivori – le acciaie­rie o le cartiere, per esempio – ma interi settori di centri dire­zionali o impianti produttivi a basso consumo, alla ricerca di un’autosufficienza energetica spesso raggiunta.

Solarexpo, dunque, conti­nua a crescere e mantiene il già sperimentato affiancamen­to con Greenbuilding, la mo­stra- convegno internazionale dedicata all’efficienza energeti­ca e all’architettura sostenibi­le. I sei padiglioni dello scorso anno questa volta saranno no­ve, i quasi 300 espositori esteri giungeranno da 27 Paesi ed i soli visitatori qualificati sono attesi in 60 mila unità. Il tutto fa un tasso di incremento, ne­gli ultimi tre anni, del 200%. «Siamo convinti – riconosce comunque Quotti – che questo mercato in crescita esponenzia­le si stabilizzerà. Con il 2010 si chiuderanno gli incentivi del conto energia, il settore andrà avanti sulle proprie gambe e credo che sia giusto arrivi un momento di selezione. Occor­re che si consolidi la presenza di imprese che sul solare pun­tano realmente risorse e ricer­ca e che si sfoltisca quel sotto­bosco, sempre presente nei fe­nomeni nuovi, di imprenditori per tutte le stagioni che hanno il fiuto per cogliere il business del momento ma senza una ge­nuina vocazione».


Tra i casi di eccellenza vene­ta nel fotovoltaico si può cita­re, tra gli altri, Franco Traver­so, fondatore di Helios Technology, ora controllata dalla quotata Kerself, ed oggi presidente e ad della padovana Silfab, pri­ma azienda italiana nella pro­duzione di polysilicon per la costruzione di pannelli. Con uno stabilimento in via di ulti­mazione a Borgofranco d’Ivrea (Torino), Silfab riuscirà a im­mettere sul mercato già dalla fi­ne di quest’anno 5 mila tonnel­late annue di polysilicon e wa­fer per i produttori internazio­nali di celle solari. Tecnologia da far invidia agli asiatici, tan­to che la scorsa estate la taiwa­nese Sino-American Silicon Product è entrata nel capitale sociale di Silfab con 30 milio­ni.

Gianni Favero
14 aprile 2009

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