(da il corriere della sera; veneto)
il boom dell'energia alternativa
Veneto, esplosione solare. Impianti in crescita del 700 %
Fotovoltaico, un anno di corsa «Ma dal 2010 inizierà la selezione»
VENEZIA — «Si potrebbe parlare del Nord Est come di un distretto delle energie rinnovabili ». L’espressione è di Sara Quotti, direttrice di Solarexpo, evento internazionale del settore in programma alla Fiera di Verona dal 7 al 9 maggio. Una decima edizione che vede circa mille marchi rappresentati da 800 espositori, contro i 600 dello scorso anno. Numeri che cita quasi con incredulità pensando agli esordi quando, nel 2000, l’esperienza prese timidamente il via con un pugno di aziende per lo più straniere che disponevano i loro prodotti per una sola giornata nel parco della birreria di Pedavena, nel Bellunese. «Sembra passata davvero un’epoca – aggiunge Quotti – non tanto per l’esiguità dei primi pionieri ma soprattutto per il fatto che allora, e per vari anni successivi, Solarexpo fu un appuntamento sostanzialmente per professionisti. Adesso, invece, la cultura dell’energia rinnovabile è diventata molto più diffusa e al salone entrano visitatori di tutti i tipi ».
Non è un caso se, oggi, si parla di green economy come svolta del futuro in tutto il mondo occidentale. Ma oggi il merito di tanto successo in Italia è attribuibile agli aiuti statali. «È innegabile, c’è l’impulso degli incentivi noti come “conto energia” che hanno portato pure la nostra regione a riempirsi di pannelli per il fotovoltaico e per il solare termico, con impianti sempre più numerosi e di dimensioni maggiori ». Rimanendo solo nel campo dell’energia elettrica generata dal sole, basta osservare che fra il 2007 ed il 2008 le installazioni a pannelli al silicio sono passate da 392 a 2.201 (un incremento di quasi il 570%) e oggi, al 31 marzo 2009, sono già arrivate a quota 2.731 (quindi, +700% in quindici mesi). Ma è cambiata anche la potenza degli impianti, per convenzione suddivisi in piccoli (meno di 3 kilowatt) medi (da 3 a 20 kw) e grandi (oltre i 20 kw). Se alla fine del 2007 erano i primi due segmenti a fare la parte del leone e la potenza media per impianto non andava oltre i 4 kilowatt, oggi il parco fotovoltaico regionale è in grado di mettere in rete potenze complessive per quasi 24.500 kw, e questo significa che la media sfiora i 9 kw per stazione.
Insomma, nonostante la crisi economica le singole famiglie hanno continuato a crederci, ma a spingere ultimamente sono stati soprattutto i grossi consumatori, intendendo per questi non gli insediamenti industriali energivori – le acciaierie o le cartiere, per esempio – ma interi settori di centri direzionali o impianti produttivi a basso consumo, alla ricerca di un’autosufficienza energetica spesso raggiunta.
Solarexpo, dunque, continua a crescere e mantiene il già sperimentato affiancamento con Greenbuilding, la mostra- convegno internazionale dedicata all’efficienza energetica e all’architettura sostenibile. I sei padiglioni dello scorso anno questa volta saranno nove, i quasi 300 espositori esteri giungeranno da 27 Paesi ed i soli visitatori qualificati sono attesi in 60 mila unità. Il tutto fa un tasso di incremento, negli ultimi tre anni, del 200%. «Siamo convinti – riconosce comunque Quotti – che questo mercato in crescita esponenziale si stabilizzerà. Con il 2010 si chiuderanno gli incentivi del conto energia, il settore andrà avanti sulle proprie gambe e credo che sia giusto arrivi un momento di selezione. Occorre che si consolidi la presenza di imprese che sul solare puntano realmente risorse e ricerca e che si sfoltisca quel sottobosco, sempre presente nei fenomeni nuovi, di imprenditori per tutte le stagioni che hanno il fiuto per cogliere il business del momento ma senza una genuina vocazione».
Tra i casi di eccellenza veneta nel fotovoltaico si può citare, tra gli altri, Franco Traverso, fondatore di Helios Technology, ora controllata dalla quotata Kerself, ed oggi presidente e ad della padovana Silfab, prima azienda italiana nella produzione di polysilicon per la costruzione di pannelli. Con uno stabilimento in via di ultimazione a Borgofranco d’Ivrea (Torino), Silfab riuscirà a immettere sul mercato già dalla fine di quest’anno 5 mila tonnellate annue di polysilicon e wafer per i produttori internazionali di celle solari. Tecnologia da far invidia agli asiatici, tanto che la scorsa estate la taiwanese Sino-American Silicon Product è entrata nel capitale sociale di Silfab con 30 milioni.
Gianni Favero
14 aprile 2009
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