giovedì 19 marzo 2009

L'Africa, i preservatvi e il Papa

In questi giorni il Papa è in viaggio in Africa e si è accesa, a seguito delle sue dichiarazioni , la polemica sull'uso dei preservativi per combattere l'AIDS in Africa, i giornalisti francesi e tedeschi si sono scagliati contro le affermazioni del Papa.
Ma i preservativi in Africa sono davvero necessari. Direi di sì, ma non sono gli unici elementi utili per combattere l'AIDS. Ritorna la considerazione del fatto che in Africa si parla di popolazione povera, per cui non si danno medicine appropriate per combattere al peste del XX secolo, perché troppo costose, e i divieto di utilizzare medicine alternative, meno costose, ma non delle case farmaceutiche che producono le medicine costose.
Ma anche la popolazione africana dovrebbe cambiare le proprie abitudini sessuali, anche se lì c'è l'abitudine a procreare tanto, per sopperire l'alta mortalità di popoli sempre in crisi politica, in guerra, sia che siano guerre tribali, guerriglie, o guerre di confine, carestie. Generare figli è la priorità dei popoli in via di sviluppo.
Ma se nascono già malati di Aids, quanti di quelli riusciranno ad arrivare all'età adulta se non verranno curati adeguatamente.
Ma l'astensione sessuale consigliata dal Papa eliminerebbe davvero l'AIDS dall'Africa. Non credo, rimarrebbe solo sopita in attesa di un allentamento degli usi riesplodendo magari in modo diverso da come la conosciamo ora.
Ogni sistema per combattere questa malattia deve essere usato, non solo in Africa, ma in tutto il pianeta, ogni cura che dà effetti positivi dovrebbe essere gratuita per tutti.

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