venerdì 6 marzo 2009

che crisi

Ma questa crisi ci fa o ci sta. Il nostro capo del governo dice che i mass media gonfiano il problema, che in effetti la crisi c'è, ma non è così grave.
I mass media forse stanno ingigantendo davvero la cosa, ma i dati che arrivano dalla borsa di Milano o dalle borse di tutto il mondo non danno un'immagine salutare della situazione economica. La aziende che chiudono, che mettono in cassa integrazione o licenziano gli operai ci sono, e non sono poche, gli italiani che da più di un anno non ce la fanno ad arrivare a fine mese con lo stipendio centrano poco con la crisi mondiale, però sono gli stessi che perdono il lavoro oggi, per quello che Berlusconi dice che è meno grave, perché per quanto riguarda l'Italia la crisi c'era già prima, e lui è convinto di poterla tenere sotto controllo, oppure conta nell'arte di arrangiarsi degli italiani.
Dovrebbe ammettere invece che la crisi è davvero grave, e che se non ci si dà una mano, tra tutti i paesi del mondo, non passerà tanto facilmente.
Alcune cose potrebbero farle subito, fermare le borse, congelare i capitali delle società quotate, fermare in qualche modo alla fonte questa emorragia, questa corsa al ribasso, che porta ad una cosa sola, alla catastrofe economica.
Non so se serve costruire grandi opere, daranno lavoro ad alcune categorie, ma non a tutti, non siamo nell'America del '29, ci sono molte problematiche più complesse, all'epoca c'erano solo contadini e operai, i servizi non erano così sviluppati come oggi.
La soluzione della crisi potrebbe essere dietro l'angolo, basta guardarci dietro l'angolo.

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