martedì 23 settembre 2008

in Italia Torna il nucleare

In Italia si parla sempre più di nucleare, nucleare di terza generazione, di creare centrali per coprire il fabbisogno nazionale di energia, si individuano i luoghi dove dovrebbero sorgere le centrali (una a Caorso, dove già c'era una centrale precedentemente). Di certo è una sconfitta del referendum dell'82, ma già allora era una sconfitta, visto che in venticinque anni si è fatto poco niente per dotare l'Italia di centrali alternative al petrolio, non c'è stata la volontà perché non c'era nella nostra classe politica la cultura dell'alternativo, non c'era nella DC come non c'era nel PSI, non c'era nemmeno in Forza Italia negli anni novanta, come non c'è ancora adesso.
L'unica cultura è quella dei soldi, di quanto possono guadagnare con il nucleare oggi - che sarà poi quanto pagheremo in più di bolletta noi italiani poi. Perché è questo ciò che conta, i miliardi di euro che si possono spendere per le centrali, e quanti di questi miliardi poi saranno poi in "tangenti", e quanto poi si potrà far pesare in tasse il discorso nucleare.
Da tenere in considerazione che oggi costruire una centrale nucleare costa di più in termini bollette di una centrale al petrolio, noi in Italia non abbiamo uranio, o comunque i materiali per far andare queste future centrali, si dovranno comprare all'estero, e non si parla mai (anzi si dovrebbe scrivere MAI) delle scorie che produrranno queste centrali, saranno anche meno, ma ci saranno sempre, ma certo, molto probabilmente le porteranno ad Arcore, non ci dobbiamo preoccupare di questo, il problema è già stato risolto.
Un'ultima cosa, i tempi di consegna della prima centrale? Si parla del 2025, c'è il rischio che per allora non ci sia nemmeno più uno stato italiano, da ciò mi vien da pensare che i soldi saranno sicuramente spariti in qualche tasca.... ops

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