mercoledì 6 agosto 2008

astragalo

Era il 31 marzo 2008,
quando cadevo dalla scala su cui lavoravo, e mi storgevo la caviglia. Di corsa al pronto soccorso dell'Ospedale di Padova dove mi diagnosticavano una lussazione della caviglia sinistra, con sospetta frattura composta dell'astragalo. Già al pronto soccorso mi hanno ridotto la lussazione, e ingessato.
Ossicino che fa da punto d'incontro tra metatarso, tibia e perone, e tallone, regolandone i movimenti.
Ricovero, mi propongono di operarmi per mettere una vite per tener unito l'osso, e questo solo con il sospetto della frattura, bisogna operare, non c'è nulla da fare. Con una TAC è stata riscontrata, effettivamente, la frattura composta, ma l'operazione la dicevano facoltativa, se avevo tutti i medici contro, violentemente contro, io ho rifiutato di farmi operare, anche e sopprattutto per la nomea che hanno i chirurghi di clinica ortopedica.
Dimesso cambiato gesso, sono rimasto ingessato fino al 5 di maggio. Tolto il gesso la caviglia era enormemente gonfia, ma a detta dei medici normale per la situazione avuta.
Nel frattempo mi ero documentato su internet, e da un medico ortopedico, confermavano in linea di massima la mia scelta di non farmi operare, perché il problema maggiore casomai era successivamente alla "guarigione", il rischio di necrosi dell'astragalo, ovvero che se l'arteria che porta il sangue all'osso fosse stata ostruita non avrebbe più ossigenato lo stesso e quindi sarebbe stato da operare per metterci un osso artificiale.
Ho iniziato a fare le terapie di rito per riabilitare tutto l'arto sinistro, e per il momento procedono bene anche se a tutt'oggi la caviglia rimane ancora storta, il malleolo è ancora gonfio, ma il gonfiore in se si è ridotto moltissimo.
Il problema è appunto che grazie ad un cattivo controllo da parte dei medici non si ha la certezza di cos'abbia questa caviglia, per cui mi è stato consigliato, dopo l'ennesima visita ortopedica privata, di effettuare una TAC per verificare la posizione sia dell'astragalo, sia del malleolo, e che non ci siano residui ossei che impediscano il movimento del tallone.
(continua)

1 commento:

  1. anche io mi son rotto l'astragalo 2 mesi fa cadendo mentre arrampicavo;
    la rogna di quest'osso è proprio il rischio necrosi... una risonanza magnetica dovrebbe cmq dare chiarezza sull'evolversi della frattura e sulla presenza o meno di un inizio di necrosi;
    in bocca al lupo!

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